Il Cardinale delle Lanze e la nuova Abbazia

Carlo Vittorio Amedeo delle Lanze, alto prelato, intellettuale, legato all' Arcadia romana, figlio di Agostino conte di Sale e di Vinovo e della contessa Barbara Piossasco di Piobesi, fu investito del titolo di Abate di Fruttuaria con bolla papale del 5 agosto 1749. Secondo i documenti dell'epoca le strutture dell'Abbazia e dell'annesso chiostro "si trovavano molto guaste e in deperimento"

Per tale ragione il prelato giunse alla decisione di rifondare il nuovo complesso abbaziale, già sede dei Cardinali di Savoia Amedeo e Maurizio, sul modello di San Pietro a Roma.

Il Cardinale delle Lanze stabilendo San Benigno quale propria sede e istituendovi un seminario, avviò l'opera di "ammodernamento" in chiave tardo-barocca di tutto il complesso abbaziale comprendente la chiesa parrocchiale, il nuovo palazzo, gli ambienti riservati all'accoglienza e alla formazione dei giovani seminaristi e il chiostro (sorto sul luogo di quello benedettino) che si sovrapposero alle strutture di epoca medievale.

Sulle scelte di carattere culturale, politico e religioso nell'operazione di rifondazione della nuova Abbazia particolare influenza ebbe la frequentazione, a Roma sin dal 1730, del giovane Cardinale delle Lanze con il cardinale Alessandro Albani, grande collezionista di arte antica, la cui memoria è legata alle scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei e al Winckelmann.