Il ritrovamento delle strutture della Chiesa Abbaziale di Guglielmo

Il monastero ebbe rapido sviluppo e subì notevoli modificazioni nell'arco di oltre Settecento anni.

Il ritrovamento delle strutture originarie benedettine è avvenuto casualmente nel dicembre 1979.

Durante l'asportazione della pavimentazione settecentesca, nel corso dei lavori per la realizzazione dell'impianto di riscaldamento della chiesa, sono emerse le prime tessere musive costituenti gli splendidi mosaici dell'XI e XII secolo con i grifoni affrontati, gli uccelli stilizzati, i motivi geometrici a cerchi intersecanti e foglie. I ritrovamenti casuali furono seguiti da una serie di campagne di scavo archeologico che, tra il 1980 e il 1984, permisero l'indagine completa dell'area interna della chiesa con il ritrovamento di circa trecento sepolture.

Le successive campagne di scavo, che si susseguirono tra il 1986 e il 1991, permisero l'indagine delle zone sottostanti il pronao d'ingresso e il sagrato antistante l'abbazia.

Dell'impianto benedettino, nel corso degli scavi, sono emerse la navata centrale con i possenti pilastri, le due navatelle laterali e le due cappelle del transetto. Le cappelle attestate sul transetto sono le uniche che ancora conservano la muratura delle absidi e le basi dei rispettivi altari.

Le tre cappelle attestate rispettivamente sulle navate laterali e sulla navata centrale erano state distrutte analogamente, alla cripta, durante la costruzione dell'attuale scurolo sottostante il presbiterio settecentesco.